Oggi, 10 febbraio, è il “giorno del ricordo” istituito in memoria delle vittime delle foibe.
Con L. 92 del 30 marzo 2004 la nostra Repubblica finalizza la data odierna alla conservazione ed alla conoscenza dei fatti che, durante la seconda guerra mondiale, conducevano alla morte migliaia di persone imprigionate e gettate in profondi pozzi carsici meglio conosciuti come “foibe”.
La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, i Paesi partecipanti al conflitto sottoscrivevano il trattato di pace di Parigi con il quale, tra l’altro, venivano assegnate alla Jugoslavia Fiume, Zara, le isole di Lagosta e Pelagosa, parte dell’Isonzo, dell’Istria e del Carso.
Alle vittime delle foibe e delle altre tragiche vicende del confine orientale, al coniuge sopravvissuto e ai loro discendenti sono riconosciuti, quale titolo onorifico, una medaglia ed un diploma a firma del Presidente della Repubblica, consegnati con cerimonia collettiva.
Altro anniversario importante per il nostro Paese cade domani.
I Patti Lateranensi, composti da Trattato, Convenzione Finanziaria e Concordato, venivano infatti siglati da Regno d’Italia e Santa Sede proprio l’11 febbraio del 1929, data a partire dalla quale prendeva vita lo Stato di Città del Vaticano così come oggi conosciuto.
Ulteriori solennità civili cadranno poi nelle date del 28 settembre, del 4 ottobre, e del 4 e 12 novembre, rispettivamente in ricordo dell’insurrezione popolare di Napoli contro i nazifascisti, di San Francesco e Santa Caterina, dell’Unità nazionale e dei caduti militari e civili delle missioni internazionali per la pace nonché i marinai scomparsi in mare.
In tutte queste giornate, che fino al 1977 avrebbero comportato riduzioni dell’orario di lavoro negli uffici pubblici e vacanza nelle scuole, è fatto l’obbligo per gli edifici pubblici di esibire il nostro tricolore.
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