Pubblicato ieri ed in vigore da oggi il “Decreto Scuola”.
L’anno scolastico sta volgendo al termine, e probabilmente non si concluderà tra i banchi.
Per questo il Governo ha ritenuto di intervenire dettando le linee guida che accompagneranno ragazzi ed insegnanti in questi ultimi mesi.
Il decreto 22/20 prevede infatti che il Ministero dell’istruzione, con prossime e specifiche ordinanze, regolamenti nello specifico esami e votazioni finali di questo AS 2019/2020, dettando anche regole e modalità per eventuali recuperi degli apprendimenti da tenersi durante il prossimo anno.
I possibili scenari immaginati dal decreto sono due, e si differenziano a seconda che ragazzi e insegnanti rientrino in classe prima o dopo il 18 maggio.
Data la maggior probabilità si verifichi, cominciamo esaminando le conseguenze di questa seconda ipotesi.
Anzitutto, se i ragazzi non tornassero in aula oppure vi tornassero dopo il 18 maggio, sarebbero possibili valutazioni e scrutini per via telematica e – sempre che non si possa farlo con la presenza diretta dell’allievo – non vi sarebbe l’esame finale per la terza media. Ciascun allievo dovrebbe consegnare un elaborato che verrebbe valutato dagli insegnanti assieme all’impegno dimostrato durante l’anno, ma non dovrebbe sostenere né prove orali né scritte. Per l’esame di maturità verrebbero invece eliminate le sole prove scritte, sostituite da un unico colloquio orale, probabilmente svolto per via telematica. Tutti i maturandi sarebbero ammessi all’esame ma non lo supererebbero se non raggiungessero il punteggio minimo di 60/100
Niente bocciature invece per gli alunni delle altre classi.
Nel caso in cui il rientro a scuola fosse più vicino gli esami si svolgerebbero invece regolarmente, seppur in forma semplificata. Niente commissari esterni e le prove scritte di maturità sarebbero ridotte a due di cui la seconda, vertente sulle materie di indirizzo, predisposta dalla commissione interna sulla base del programma effettivamente svolto .
Per sapere la data di inizio del nuovo anno dobbiamo invece attendere un’ ulteriore ordinanza del Ministero dell’Istruzione, la quale dovrà tener conto anche dell’esigenza di recuperare gli apprendimenti non maturati dai ragazzi lo scorso anno. Il decreto prevede comunque come data ultima per l’immissione in ruolo dei docenti il 15 settembre.
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