Per il Consiglio Superiore della Sanità la pillola abortiva può essere assunta senza ricovero.
Il ministero della Salute preannuncia la modifica delle linee guida in materia di aborto.
Si tratta di ridisciplinare l’utilizzo della pillola RU486, permettendone l’assunzione in assenza di ospedalizzazione.
La RU486, che permette un’interruzione di gravidanza senza dover ricorrere alla chirurgia, non è certo una novità per il nostro Paese. Le donne con gravidanze indesiderate possono infatti farne uso fin dal 2009, quando il farmaco riceveva l’autorizzazione per la messa in commercio e quando le linee guida per la somministrazione erano demandate a Stato e Regioni.
La procedura – che doveva essere iniziata entro la settima settimana, mentre ora il termine sarebbe prorogato alla nona – prevede per l’aborto l’assunzione di due compresse: una prima che favorisce il distacco del sacco contenente l’embrione dalla mucosa interna all’utero; la seconda che sollecita l’espulsione del feto mediante sanguinamento e contrazioni.
La novità è dunque la possibilità, per la donna, di abortire per via farmacologica senza dover subire il ricovero di 3 giorni in ospedale, ma assumendo la prima pillola in ambulatorio o in consultorio.
In realtà, la possibilità di somministrazione del farmaco con immediato ritorno a casa della gestante è già previsto in alcune regioni italiane, prima fra tutte la Toscana. L’obiettivo delle nuove linee guida è dunque quello far uniformare a tale metodologia tutto il Paese.
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