Ennesima quaresima di penitenza… e restrizioni.
Anche quest’anno dovremmo passare la Pasqua in famiglia, e potranno uscire solo i bianchi.
No, non è una disposizione a sfondo razziale. Si tratta dell’ultimo d.p.c.m., il secondo a firma Draghi, il quale, tingendo di rosso le feste, premia le Regioni che abbiano mostrato per 3 settimane di fila meno di 50 contagi a settimana ogni 100.000 abitanti. Cioè, al momento, la sola Sardegna.
Queste zone, le “bianche”, potranno infatti trascorrere quaresima e Pasqua liberi da restrizioni, seppur mantenendo gli obblighi di mascherina e distanziamento e il divieto di assembramenti.
E invece nello Stivale cosa si potrà fare?
Senz’altro mangiare colomba e uova, ma poco altro. Almeno dal 3 al 5 aprile.
Niente ristoranti e bar (aperti solo da asporto), niente negozi (eccetto quelli di vendita di beni “essenziali”), niente gite fuori porta (a meno che non si abbia un giardino).
Niente “Pasqua con chi vuoi”, insomma.
Di buono c’è, però, che viene concessa una sorta di “permesso premio”, la stessa già “elargita” per il periodo di Natale.
In ciascuna delle giornate prossime alla Pasqua infatti, potremo andare a trovare parenti o amici, purché corregionali. Lo potremo fare una sola volta al giorno, presso la loro abitazione e in un massimo di due persone. Quindi nel caso avessimo due figli con più di 15 anni dovremmo (o potremmo, dipende dai punti di vista) lasciare a casa il nostro partner. In alternativa dovremmo declinare (o schivarci, dipende sempre dai punti di vista) la tradizionale visita ai parenti.
Come ormai ovvio, di questa “libera” uscita potremo usufruire fra le 5 del mattino e le 22 della sera: poi scatterà quel rituale coprifuoco che ormai da tempo ci fa tornare bambini, ma che vede ad aspettarci, in caso di ritardi, i carabinieri con la paletta e la multa anziché la mamma con la scopa e uno scappellotto.
E i morosi o i coniugi che siano momentaneamente divisi, magari per questioni di lavoro?
Potranno ricongiungersi per le festività, ma soltanto se lo faranno ritrovandosi presso il loro usuale indirizzo di comune residenza/abitazione.
E i figli minori temporaneamente presso un genitore?
Anche loro potranno vedere l’altro, anche se fuori Regione. Questo sempre a condizione che il genitore scelga, per andare a prenderli, il percorso più breve. Occhio quindi a non sbagliar strada.
Ad ogni modo, per chiarire eventuali dubbi su cosa si possa o non si possa fare, si rimanda al sito del Governo, dove si trovano le risposte alla domande più frequenti in tema di restrizioni.
Si segnala inoltre un nostro recente commento alla sentenza con cui il tribunale di Reggio Emilia definiva, lo scorso gennaio, illegittimi i d.p.c.m. emessi dal marzo 2020 ad oggi, e dunque non punibili coloro che ne abbiano violato le prescrizioni, uscendo di casa in assenza di giustificato motivo.
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