Le cartelle esattoriali vanno pagate anche in caso di eredità beneficiata.
Pur accettando l’eredità con beneficio di inventario gli eredi sono tenuti a corrispondere i debiti del de cuius intimati con cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, ma solo entro i limiti dell’asse.
A confermarlo è la Suprema Corte che, con una recente ordinanza, ha riconosciuto la legittimità della pronuncia con cui la Commissione Tributaria del Lazio aveva negato l’invalidità della cartella notificata agli eredi beneficiati.
Il caso riguardava due soggetti destinatari diretti di altrettante intimazioni di pagamento emesse dall’Agenzia delle Entrate nei confronti del padre deceduto per suoi debiti IRPEF.
Mentre la Commissione Tributaria Provinciale, adita dagli eredi, riteneva radicalmente invalide le cartelle notificate ai successori, la Regionale ne confermava la validità purché entro il limite del relictum, ovvero del patrimonio del de cuius.
Dello stesso avviso la Cassazione che, confermando l’obbligo dell’erede di rispondere per i debiti intra vires hereditatis e confermando la pronuncia in secondo grado, sanciva la validità delle cartelle impugnate.
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