Presentata lo scorso 31 marzo alla Camera la proposta di legge n. 4402, volta a tutelare e valorizzare la cultura musicale e la tradizione del nostro territorio.
Obiettivo dichiarato dalla recente iniziativa è quello di riconoscere, salvaguardare, promuovere e valorizzare tutte le forme di espressione musicale e di creatività ancorate alle nostre tradizioni.
Il progetto considera bande, cori e gruppi folkloristi un “valore molto importante e genuino della tradizione culturale musicale italiana“, nonché una ricchezza degna di tutela secondo i principi dettati dall’UNESCO in materia di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale e di promozione delle diversità culturali.
“Queste formazioni“, si legge, “oltre alla funzione culturale, svolgono anche un’azione di aggregazione sociale, indirizzando i giovani a gustare e vivere la musica dal vivo come protagonisti, con tutte le suggestioni ed emozioni che tale coinvolgimento determina“.
In altri termini, le forme d’espressione artistica popolare – almeno secondo i firmatari del progetto – non solo rappresentano un momento musicale, ma contribuiscono anche alla costruzione di un’identità umana in simbiosi con il territorio di riferimento, perciò entrando a far parte della sfera affettiva e culturale di ciascuno di noi.
E’ partendo da queste premesse che il recente progetto legislativo intende garantire ad associazioni riconosciute e a fondazioni operanti nel nostro territorio la possibilità di accedere a contributi e a agevolazioni statali o di altri Enti pubblici o privati. Ciò sempre che le richiedenti siano prive di scopo di lucro e risultino iscritte ad un apposito elenco telematico regionale dei complessi musicali popolari e amatoriali.
Inoltre, secondo la proposta di legge, la diffusione e l’insegnamento della musica popolare ed amatoriale dovrebbero essere promossi da Stato, Regioni, Province e Comuni, anche mediante programmi di scambio a livello internazionale tesi favorire la conoscenza reciproca delle culture.
Per questo il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, qualora l’iniziativa fosse accolta, dovrà erogare contributi a carico del “Fondo Unico per lo Spettacolo” finalizzati a promuovere ed organizzare la “Giornata Nazionale della Musica Popolare”, già istituita con direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri per il 18 settembre del 2004 e per la terza domenica di maggio degli anni successivi.
Secondo l’iniziativa n. 4402 potrà infine essere istituito presso il Ministero un tavolo tecnico tra Stato ed Enti Locali per il coordinamento delle attività di promozione della musica popolare ed amatoriale e per la determinazioni di livelli omogenei di intervento in ambito nazionale. A questo tavolo dovrebbero poter sedere anche gli esponenti delle organizzazioni più rappresentative, sul piano nazionale, dei complessi musicali, in modo da garantire il massimo dialogo tra le istituzioni e le formazioni.
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