Nuova attenzione del legislatore per il riso italiano.
Entrerà in vigore il prossimo 8 dicembre il decreto legislativo teso a salvaguardare nel mercato interno le varietà di riso tipicamente nostrane.
Consapevole delle difficoltà vissute da chi coltiva nel nostro Paese, anche data la possibilità concessa dalla UE ad alcuni Stati asiatici di importare un certo quantitativo di prodotto a “dazio zero”, il Legislatore corre ai ripari.
Riconosciuta nel riso una “espressione culturale, paesaggistica, ambientale e socioeconomica del territorio“, il d.lgs 131/17 vuole dunque garantire al Consumatore una corretta informativa sul bene acquistato e sulla sua provenienza, così da permettere a chiunque di capire cosa stia effettivamente acquistando.
In etichetta dovranno in particolare comparire, oltre ad un possibile nome di fantasia, le caratteristiche del prodotto, la lavorazione ed il colore (se diverso dal classico biancastro).
Potranno riportare l’indicazione di “classico” le varietà di riso “arborio”, “roma o baldo”, “carnaroli”, “ribe”, “vialone nano”, “s. Andrea”.
La previgente L 325/58 continuerà comunque ad applicarsi per tutto il 2018.
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