Superare le casse senza pagare è sempre furto.

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Chi supera le casse senza pagare commette furto a prescindere che la sua azione sia  avvenuta o meno sotto il costante controllo del personale incaricato, anche a mezzo di telecamere.

E’ questo quanto ribadito dalla Cassazione che, chiamata a decidere le sorti di un ragazzo uscito da un centro commerciale con un drone, sposa la tesi che lega il momento consumativo del furto al superamento delle barriere delle casse.

Secondo i giudici, la circostanza per la quale il “furbetto” nasconda la merce prelevata dagli scaffali sotto il silenzioso sguardo degli addetti alla sicurezza non limita infatti la condotta al solo “tentativo”, bastando il semplice passaggio delle casse, ancorché “vigilato”, a garantire al ladro la disponibilità esclusiva del bene e dunque a configurare l’elemento oggettivo del reato.

I giudici si discostano così sia dal più benevolo orientamento secondo cui non vi sarebbe furto (ma solo tentativo) tutte le volte in cui l’azione fosse avvenuta sotto gli occhi del personale, impedendo ciò al sottrattore di ottenere un’autonoma ed effettiva (ancorché momentanea) disponibilità della refurtiva, sia dal più rigoroso per il quale il reato si consumerebbe già soltanto con l’occultamento della merce, affatto rilevando il passaggio dalle casse, a questo punto relegato a mera eventualità.

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